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Teorema di Pitagora e i due Teoremi di Euclide

Di seguito analizzeremo il teorema di Pitagora e i due teoremi di Euclide


Teorema di pitagora

Prendiamo un triangolo rettangolo:

Teorema pitagora — Triangolo rettangolo, cateti a e b, ipotenusa c, rappresentazione del teorema di Pitagora.

I due lati adiacenti all'angolo retto (a\displaystyle { a }a e b\displaystyle { b }b) sono detti cateti, mentre il terzo lato, quello "lontano" dall'angolo retto è detto ipotenusa.

Il teorema di Pitagora lega tra loro la lunghezza dei cateti e quella dell'ipotenusa. Esso infatti afferma che:

La somma dei quadrati costruiti sui cateti (di un triangolo rettangolo) è uguale al quadrato costruito sull'ipotenusa.

Algebricamente lo si può tradurre come:

a2+b2=c2a^2 + b^2 = c^2a2+b2=c2

Quindi, a cosa ci serve questo teorema? Con esso possiamo trovare l'ipotenusa conoscendo i cateti, oppure possiamo trovare un cateto conoscendo l'altro e l'ipotenusa, basta isolare l'incognita desiderata nell'equazione:

c=a2+b2\displaystyle { c=\sqrt{a^2 + b^2 } }c=a2+b2​ per trovare l'ipotenusa

a=c2−b2\displaystyle { a=\sqrt{c^2 -b^2} }a=c2−b2​ per trovare il cateto a\displaystyle { a }a

b=c2−a2\displaystyle { b=\sqrt{c^2 -a^2 } }b=c2−a2​ per trovare il cateto b\displaystyle { b }b

Vediamo un esempio di come possiamo applicarlo:

un triangolo rettangolo ha cateti a\displaystyle { a }a e b\displaystyle { b }b sono lunghi rispettivamente 3cm\displaystyle { 3cm }3cm e 4cm\displaystyle { 4cm }4cm , trovare la lunghezza dell'ipotenusa

Per farlo basta utilizzare il Teorema di Pitagora, che ci dice:

c2=a2+b2\displaystyle { c^2 = a^2 + b^2 }c2=a2+b2

ovvero:

c=a2+b2\displaystyle { c=\sqrt{a^2 +b^2} }c=a2+b2​

Quindi basta sostituire a\displaystyle { a }a e b\displaystyle { b }b per trovare l'ipotenusa c\displaystyle { c }c :

c=(3cm)2+(4cm)2\displaystyle { c=\sqrt{(3cm)^2 + (4cm)^2 } }c=(3cm)2+(4cm)2​ =9cm2+16cm2=\displaystyle { = \sqrt{9cm^2 + 16cm^2}= }=9cm2+16cm2​= 25cm2=5cm\displaystyle { \sqrt{25cm^2}=5cm }25cm2​=5cm

Ed ecco risolto. In questo caso abbiamo ottenuto tre valori interi per i lati del triangolo (3,4,5)\displaystyle { (3,4,5) }(3,4,5) e siccome dobbiamo prendere un radice quadrata è piuttosto raro che escano dei numeri interi.

Questa terna di numeri viene chiamata terna pitagorica e quella che abbiamo appena visto 3,4,5\displaystyle { 3,4,5 }3,4,5 è la più piccola che esista. Perché ci interessano le terne pitagoriche? Perché in alcuni casi ci aiutano a semplificare i calcoli.

Notiamo infatti una cosa interessante: se moltiplichiamo ogni termine della terna pitagorica per un numero intero k\displaystyle { k }k , otteniamo un'altra terna pitagorica. Perchè?

Dimostriamolo:

una volta moltiplicati per k\displaystyle { k }k , la nuova terna diventerà (3k,4k,5k)\displaystyle { (3k,4k,5k) }(3k,4k,5k) , applichiamo il teorema di Pitagora e vediamo se lo verificano:

c2=a2+b2\displaystyle { c^2 = a^2 + b^2 }c2=a2+b2

25k2=9k2+16k2\displaystyle { 25k^2 = 9k^2 + 16k^2 }25k2=9k2+16k2

25k2=25k2\displaystyle { 25k^2 = 25k^2 }25k2=25k2

L'uguaglianza è verificata. Geometricamente questo ha senso perché moltiplicare ogni lato per una costante k\displaystyle { k }k equivale a rimpicciolire o ingrandire il triangolo, quindi è ovvio che rimarrà un triangolo rettangolo.

Ma perché abbiamo fatto tutto questo? Perché ora se abbiamo, ad esempio, due cateti di lunghezza 6cm\displaystyle { 6cm }6cm e 8cm\displaystyle { 8cm }8cm, sappiamo subito che l'ipotenusa sarà lunga 10cm\displaystyle { 10cm }10cm .

I cateti sono infatti quelli della terna pitagorica ma moltiplicati per 2\displaystyle { 2 }2 , quindi k=2\displaystyle { k=2 }k=2 e dunque l'ipotenusa deve essere il doppio di 5cm\displaystyle { 5cm }5cm , ovvero 10cm\displaystyle { 10cm }10cm .

Se quindi vi capita di trovare due cateti nella forma 3k\displaystyle { 3k }3k e 4k\displaystyle { 4k }4k , sapete già che l'ipotenusa sarà 5k\displaystyle { 5k }5k . Questo è specialmente utile per k\displaystyle { k }k molto grandi.

Se per esempio avessimo due cateti lunghi 39cm\displaystyle { 39cm }39cm e 52cm\displaystyle { 52cm }52cm , sarebbe un po' lungo fare i calcoli perché li dovreste elevare al quadrato, sommarli e prendere la radice quadrata. Se però notate che:

39=13⋅3\displaystyle { 39=13 \cdot 3 }39=13⋅3 e 52=13⋅4\displaystyle { 52= 13 \cdot 4 }52=13⋅4, sapete già che l'ipotenusa sarà 13⋅5\displaystyle { 13 \cdot 5 }13⋅5, ovvero 60\displaystyle { 60 }60. Esistono poi altre terne pitagoriche utili da sapere a memoria, ma per ora ci fermiamo qui.


Primo teorema di Euclide

Passiamo quindi ai Teoremi di Euclide. Sono molto meno famosi e generalmente meno utili del Teorema di Pitagora, ma ci possono aiutare a risolvere molti problemi.

Il primo teorema di Euclide enuncia che:

Il quadrato costruito su uno dei cateti (in un triangolo rettangolo) è equivalente al rettangolo che ha per dimensioni la proiezione del cateto sull'ipotenusa e l'ipotenusa stessa.

Cosa si intende per proiezione del cateto sull'ipotenusa? Si intende che dal vertice che il cateto non ha in comune con l'ipotenusa, in questo caso A\displaystyle { A }A , facciamo partire una retta perpendicolare all'ipotenusa, che la intersecherà in un punto H\displaystyle { H }H .

Triangolo rettangolo con cateti indicati, altezza dal vertice A all'ipotenusa.

Finora abbiamo effettuato un procedimento analogo a quello per trovare l'altezza di un triangolo, adesso però la proiezione è il segmento BH\displaystyle { BH }BH , ovvero quello che parte del vertice in comune (B)\displaystyle { (B) }(B) e l'intersezione H\displaystyle { H }H .

Potete visualizzare il processo di prendere la proiezione come al guardare l'ombra del cateto se la luce viene dall'alto.

Primo teorema Euclide — Triangolo rettangolo con cateto, ipotenusa verde e lampadina stilizzata sopra.

Proviamo a tradurre in forma algebrica quello che enuncia il teorema. Se chiamiamo la proiezione p\displaystyle { p }p , avremo:

a2=p⋅c\displaystyle { a^2 = p \cdot c }a2=p⋅c

Utilizzando la proprietà fondamentale delle proporzioni possiamo riscriverla come:

c:a=a:pc:a=a:pc:a=a:p

Ovvero, il rapporto tra l'ipotenusa ed un cateto è uguale al rapporto tra quel cateto e la sua proiezione sull'ipotenusa.


Secondo teorema di Euclide

Il secondo teorema di Euclide enuncia che:

Il quadrato costruito sull'altezza (in un triangolo rettangolo) riferita all'ipotenusa è uguale al rettangolo che ha come dimensioni le due proiezioni dei cateti sull'ipotenusa.

Guardando al disegno del capitolo precedente, se chiamiamo le due proiezioni p1\displaystyle { p_1 }p1​ e p2\displaystyle { p_2 }p2​ e l'altezza la chiamiamo h\displaystyle { h }h , avremo:

h2=p1⋅p2\displaystyle { h^2 = p_1 \cdot p_2 }h2=p1​⋅p2​

Anche in questo caso possiamo riscriverla come proporzione grazie alla proprietà fondamentale delle proporzioni:

p1:h=h:p2p_1:h=h:p_2p1​:h=h:p2​


#Geometria euclidea#Geometria medie🎓 3º Media
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