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Forme hermitiane

Cosa sono e proprietà


Cos'è una forma hermitiana?

Dopo aver studiato le forme bilineari (clicca qui per ripassarle) per gli spazi vettoriali reali, possiamo passare a vedere le loro analoghe negli spazi vettoriali complessi.

Definiamo, infatti, una forma hermitiana <,>\displaystyle { \left < , \right > }⟨,⟩ una mappa da V×V\displaystyle { V\times V }V×V a C\displaystyle { \mathbb{C} }C che è antilineare nella prima variabile, lineare nella seconda ed hermitiana simmetrica, cioè se:

Se non è rispettata l'ultima condizione, si dice che è una forma sesquilineare.

Dalla terza condizione otteniamo che <v,v>=<v,v>‾\displaystyle { \left < v,v \right > = \overline{\left < v , v\right >} }⟨v,v⟩=⟨v,v⟩​ e questo ci dice che <v,v>\displaystyle { \left < v,v \right > }⟨v,v⟩ è un numero reale.

Definiamo la forma hermitiana standard come la seguente:

<X,Y>=X∗Y=x1ˉy1+\displaystyle { \left < X, Y \right > = X^*Y = \bar{x_1} y_1 + }⟨X,Y⟩=X∗Y=x1​ˉ​y1​+ +x2ˉy2+...+xnˉyn\displaystyle { + \bar{x_2} y_2 + ... + \bar{x_n} y_n }+x2​ˉ​y2​+...+xn​ˉ​yn​ =∑ixiˉyi\displaystyle { = \underset{i}{\sum} \bar{x_i} y_i }=i∑​xi​ˉ​yi​

Che infatti assomiglia molto al prodotto scalare, ma questa volta prendiamo il coniugato.

Ma perché abbiamo introdotto il coniugato? Perché in questo modo quando facciamo <X,X>,\displaystyle { \left < X , X \right >, }⟨X,X⟩, come si nota facilmente, otteniamo sempre un numero reale, come imposto dalla terza condizione.

Ovviamente esistono altre forme hermitiane, ma questa è la più comune da utilizzare, per questo è detta standard.

Nella formula qui sopra, X∗\displaystyle { X^* }X∗ rappresenta il coniugato trasposto di X.\displaystyle { X. }X. Allo stesso modo, se scriviamo A∗,\displaystyle { A^*, }A∗, intendiamo dire la matrice aggiunta di A,\displaystyle { A, }A, cioè il trasposto coniugato.

Una matrice A\displaystyle { A }A tale che A∗=A\displaystyle { A^* = A }A∗=A è detta hermitiana, o autoaggiunta.

Per esempio, la matrice [1i−i9]\displaystyle { \left[ \begin{array}{l} 1 & i \\ -i & 9 \end{array}\right] }[1−i​i9​] è hermitiana.

Si dimostra facilmente che affinchè una matrice sia hermitiana dobbiamo avere aji=aij‾\displaystyle { a_{ji} = \overline{a_{ij}} }aji​=aij​​ e dunque le entrate della diagonale principale devono essere numeri reali.

Probabilmente avrete capito che non è una coincidenza che queste matrici si chiamino hermitiane.

Prima di vedere il legame tra forme hermitiane e matrici hermitiane, però, definiamo che cos'è la matrice di una forma hermitiana rispetto ad una base B=(v1,...,vn).\displaystyle { \textbf{B} = (v_1,...,v_n). }B=(v1​,...,vn​).

Lo si fa esattamente come avevamo fatto per le forme bilineari, cioè si definisce la matrice A\displaystyle { A }A come A=(aij)\displaystyle { A = (a_{ij}) }A=(aij​) dove aij=<vi,vj>.\displaystyle { a_{ij} = \left < v_i , v_j \right >. }aij​=⟨vi​,vj​⟩.

Dimostriamo quindi che se <,>\displaystyle { \left < , \right > }⟨,⟩ è hermitiana, allora <v,w>=X∗AY,\displaystyle { \left < v,w \right > = X^* A Y, }⟨v,w⟩=X∗AY, dove X\displaystyle { X }X e Y\displaystyle { Y }Y sono i due vettori coordinate rispetto ad una base B\displaystyle { B }B ed A\displaystyle { A }A è una matrice hermitiana e che se A\displaystyle { A }A è una matrice hermitiana, allora <v,w>=X∗AY\displaystyle { \left < v,w \right >= X^* A Y }⟨v,w⟩=X∗AY è una forma hermitiana.

Per farlo, notiamo che (con B\displaystyle { \textbf{B} }B ed A\displaystyle { A }A definite come due righe sopra) <v,w>=<∑ivixi,∑jvjyj>\displaystyle { \left < v,w \right> = \left <\underset{i}{\sum} v_i x_i, \underset{j}{\sum}v_j y_j \right > }⟨v,w⟩=⟨i∑​vi​xi​,j∑​vj​yj​⟩ =∑i,jxi‾<vi,vj>yj\displaystyle { = \underset{i,j}{\sum} \overline{x_i} \left < v_i, v_j \right > y_j }=i,j∑​xi​​⟨vi​,vj​⟩yj​ =∑i,jxi‾aijyj=X∗AY\displaystyle { = \underset{i,j}{\sum} \overline{x_i} a_{ij} y_j = X^* A Y }=i,j∑​xi​​aij​yj​=X∗AY

Si può, infine, notare che se A\displaystyle { A }A è hermitiana, allora:

E dunque X∗AY\displaystyle { X^*AY }X∗AY è una forma hermitiana, come volevasi dimostrare.


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