Sia V uno spazio vettoriale reale, una forma bilineare ⟨,⟩ su V è una funzione a valori reali dal prodotto cartesiano V×V ad R lineare per entrambe le variabili, cioè deve sia essere vero che:
⟨r(v1+v2),w⟩=r⟨v1,w⟩+r⟨v2,w⟩ Sia che:
⟨v,r(w1+w2)⟩=⟨v,w1⟩r+⟨v,w2⟩r Per ogni v,v1,v2,w,w1,w2 vettori di V ed ogni scalare r di R.
Ovviamente abbiamo spostato lo scalare davanti quando stava moltiplicando la prima variabile e dietro quando stava moltiplicando la seconda soltanto per convenzione, siccome sono tutti numeri reali vale la proprietà commutativa quindi è la stessa cosa.
Forse non lo avrete ancora notato, ma il prodotto scalare è proprio una forma bilineare, anzi è la forma bilineare per eccellenza.
Lasciamo il verificare le condizioni come esercizio per il lettore.
Se dunque indichiamo con ⟨,⟩ il prodotto scalare, allora avremo:
⟨v,w⟩=vtw
Dove ovviamente vt sarebbe il vettore trasposto di v.
In generale, se V ha dimensione n, possiamo aggiungere una matrice An×n a moltiplicare in mezzo al prodotto ottenendo sempre una forma bilineare.
Se chiamiamo, quindi, X ed Y i vettori coordinate di v e w in generale avremo:
⟨v,w⟩=XtAY
In questo caso, ovviamente, ⟨v,w⟩ non indicherà più il prodotto scalare ammenochè A=I.
Talvolta potremmo avere una forma bilineare e voler trovare la matrice della forma rispetto ad una base B=(v1,...,vn) , come fare?
Si nota facilmente che basterrà inserire nell'entrata aij di A il risultato di ⟨vi,vj⟩.
Una forma bilineare è detta simmetrica se ⟨v,w⟩=⟨w,v⟩ mentre è detta antisimmetrica se ⟨v,w⟩=−⟨w,v⟩
Notiamo che una forma bilineare è simmetrica se e solo se la sua matrice A è anch'essa simmetrica ( At=A ).
Infatti, se At=A, allora, siccome possiamo vedere un numero come una matrice 1×1 e questa tipologie di matrici sono sempre simmetriche, dobbiamo avere:
⟨v,w⟩=XtAY =(XtAY)t=YtAtX =YtAX=⟨w,v⟩.
E d'altra parte, siccome avevamo detto che aij=⟨vi,vj⟩, allora deve essere vero che aji=⟨vj,vi⟩=⟨vi,vj⟩=aij e dunque se la forma è simmetrica, anche la matrice è simmetrica.
Spesso può essere utile sapere come cambia A al variare della base B.
Vediamo come si calcola la nuova base a seguito di un cambiamento di base tramite una matrice P:
Avremo dunque B′=BP.
Siccome v=BX e v=B′X′, avremo:
X=PX′
e per lo stesso ragionamento avremo anche Y=PY′.
Dunque avremo:
⟨v,w⟩=XtAY=(PX′)tA(PY′)=X′t(PtAP)Y′
E quindi la nuova matrice sarà A′=PtAP.
Questo ci dice che tutte le matrici che rappresentano la stessa forma bilineare di A ma rispetto ad altre basi, sono quelle riscrivibili come PtAP, per qualche matrice P.