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Onde

Di seguito analizzeremo le onde.


Cos'è un'onda?

Un'onda è una perturbazione che si propaga nello spazio e nel tempo, trasportando energia senza comportare uno spostamento di materia.

Questa definizione può apparire un po' complicata all'inizio, ma alla fine di questo paragrafo dovrebbe esservi chiaro il suo significato.

In questa lezione studieremo soltanto le onde meccaniche, ovvero le onde che hanno bisogno di un mezzo elastico per propagarsi.

Un mezzo elastico è un mezzo che, quando deformato, tende a ripristinare la situazione iniziale.

In realtà tutti i mezzi sono elastici, ma alcuni sono molto più elastici di altri.

Per esempio, il suono e un'onda che si propaga su una corda sono onde meccaniche, mentre la luce, che può viaggiare anche nel vuoto, non è un'onda meccanica.

Ma come nascono le onde meccaniche?

Queste onde hanno origine dentro il mezzo elastico quando una porzione di esso viene perturbato. Per questo si parla di una perturbazione.

Il mezzo nel suo insieme non cammina, l'onda si propaga solo grazie alle varie parti del mezzo che oscillano entro limiti ristretti. Quindi un rumore non sposta l'aria, la fa solo oscillare.

La perturbazione, come detto nella definizione, può essere di qualsiasi grandezza fisica. Per esempio, le onde sonore sono causate da una perturbazione della pressione.

Noi studieremo solo il caso di mezzi di propagazione omogenei e isotropi.

Vediamo cosa significa:

  • Un mezzo è detto omogeneo se si comporta nello stesso modo in tutti i punti di osservazione al suo interno.

  • Un mezzo è detto isotropo se le caratteristiche fisiche (per esempio la densità) non dipendono dalla direzione in cui guardi (stando all'interno di esso).

Adesso che abbiamo capito cosa sia un'onda, passiamo alle sue varie classificazioni:


Classificazione

Come abbiamo accennato prima, le onde si dividono in:

  • Onde meccaniche, se hanno bisogno di un mezzo elastico.
  • Onde elettromagnetiche, se si propagano anche nel vuoto

Inoltre un'onda può essere:

  • Trasversale, se le direzione delle vibrazioni è perpendicolare alla direzione della propagazione.
Classificazione — Onda trasversale Inoltre un'onda può essere: Trasversale, se le direzione delle vibrazioni è perpendicolare
  • Longitudinale, se la direzione delle vibrazioni è parallela alla direzione della propagazione
Classificazione — Onda longitudinale Trasversale, se le direzione delle vibrazioni è perpendicolare alla direzione della…

Per esempio, un'onda su una corda è un'onda trasversale, mentre il suono è un'onda longitudinale.

Possiamo inoltre classificare le onde a seconda del numero di dimensioni in cui si propagano:

  • Le onde monodimensionali sono onde che si propagano in una sola dimensione.

Un esempio di onda monodimensionale è un'onda che si propaga su una corda:

Classificazione — Immagine non disponibile al momento Le onde monodimensionali sono onde che si propagano in una sola…
  • Le onde bidimensionali sono onde che si propagano in due dimensioni.

Un esempio di onda bidimensionale è l'onda che ottenete quando buttate un sassolino nell'acqua:

Classificazione — Immagine non disponibile al momento Le onde bidimensionali sono onde che si propagano in due dimensioni
  • Le onde tridimensionali sono onde che si propagano in tutte e tre le dimensioni dello spazio.

Un esempio di una tridimensionale è un'onda sonora:

Classificazione — Immagine non disponibile al momento Le onde tridimensionali sono onde che si propagano in tutte e tre le…

Infine, possiamo distinguere tra:

  • Onde a impulso, se le particelle oscillano una volta sola.
Classificazione — Onda a impulso Infine, possiamo distinguere tra: Onde a impulso, se le particelle oscillano una volta sola
  • Onde a oscillazione perpetua, se fanno potenzialmente infinite oscillazioni. Esse vengono anche chiamate treni d'onde.
Classificazione — Treno d'onde Onde a impulso, se le particelle oscillano una volta sola

Se le oscillazioni, poi, avvengono in maniera periodica, vengono chiamati treni d'onde periodiche.


Onda dal punto di vista matematico

Studiamo le onde dal punto di vista matematico:

Prendiamo una corda tesa:

Onda dal punto vista — Immagine non disponibile al momento Studiamo le onde dal punto di vista matematico: Prendiamo una…

Adesso tiriamo su una sua estremità e poi ritiriamola giù. La corda passera dal seguente stato:

Onda dal punto vista — Immagine non disponibile al momento Prendiamo una corda tesa: Adesso tiriamo su una sua estremità e…

Al seguente:

Onda dal punto vista — Immagine non disponibile al momento Adesso tiriamo su una sua estremità e poi ritiriamola giù

È come se quella curva si fosse spostata verso destra. Proviamo a riportarla sul piano cartesiano. L'asse x\displaystyle { x }x rappresenterà la corda in stato di quiete:

Onda dal punto vista — Immagine non disponibile al momento Al seguente: È come se quella curva si fosse spostata verso destra

Una funzione di x\displaystyle { x }x ci mostrerà la curva che la corda forma:

Onda dal punto vista — Immagine non disponibile al momento È come se quella curva si fosse spostata verso destra

Quest'onda, però, si propaga nel tempo, dunque dopo un tempo t′\displaystyle { t' }t′ la corda sarà rappresentata da quest'altra funzione:

Onda dal punto vista — Immagine non disponibile al momento Una funzione di x ci mostrerà la curva che la corda forma:…

Perciò questa funziona dipende anche dal tempo.

Quindi avremo in generale:

y=f(x,t)y = f(x,t)y=f(x,t)

Come tenere conto dello spostamento dell'onda che avviene in un intervallo Δt?\displaystyle { \Delta t? }Δt? Possiamo notare che l'onda si sposta sempre ad una velocità costante v,\displaystyle { v, }v, chiamata velocità di fase.

Se chiamiamo Δx,\displaystyle { \Delta x, }Δx, la distanza percorsa dall'onda, per le leggi del moto rettilineo uniforme dovremo avere:

Δx=v⋅Δt\Delta x = v \cdot \Delta tΔx=v⋅Δt
Onda dal punto vista — Immagine non disponibile al momento Se chiamiamo \Delta x, la distanza percorsa dall'onda, per le…

Sappiamo che traslare una funzione verso destra per una distanza Δx\displaystyle { \Delta x }Δx equivale a sottrarre questo Δx\displaystyle { \Delta x }Δx al suo argomento.

Dalla formula di prima sappiamo che, passato un tempo t,\displaystyle { t, }t, lo spostamento Δx\displaystyle { \Delta x }Δx sarà uguale a vt.\displaystyle { vt. }vt.

Quindi, per tener conto del cambiamento che avviene nel tempo t,\displaystyle { t, }t, ci basterà sottrarre Δx,\displaystyle { \Delta x, }Δx, cioè vt,\displaystyle { vt, }vt, all'argomento di f(x)\displaystyle { f(x) }f(x) :

y=f(x−vt)y = f(x-vt)y=f(x−vt)

È complicato lavorare con due parametri contemporaneamente, quindi vediamo cosa succede se uno dei due è costante:

Se fisso il tempo t\displaystyle { t }t ad un certo valore t0,\displaystyle { t_0, }t0​, quello che sto facendo è fermare il tempo in quel momento ed analizzare la situazione in quell'istante. Sto come facendo una fotografia.

È quello che avevamo fatto nei grafici precedenti, quando avevamo visto la situazione in due istanti particolari.

Se invece fisso la posizione x\displaystyle { x }x ad un valore x0,\displaystyle { x_0, }x0​, sto scegliendo il punto della corda con posizione x0\displaystyle { x_0 }x0​ e sto vedendo come cambia la sua y\displaystyle { y }y (la sua altezza) nel tempo.

Otterrò un grafico del genere:

Onda dal punto vista — Immagine non disponibile al momento Se invece fisso la posizione x ad un valore x_0, sto scegliendo…

Se tiro su e giù la corda abbiamo detto che creo un'onda a impulso. Se continuo a tirare su e giù la corda più volte, creo un treno d'onde:

Onda dal punto vista — Immagine non disponibile al momento Otterrò un grafico del genere: Se tiro su e giù la corda abbiamo…

Notiamo che si tratta di una funzione periodica:

Onda dal punto vista — Un'onda è periodica Se tiro su e giù la corda abbiamo detto che creo un' onda a impulso

Notiamo che in ogni periodo c'è sempre un punto più in alto e un punto più in basso:

Onda dal punto vista — Creste e ventri di un'onda Notiamo che si tratta di una funzione periodica: Notiamo che in ogni…

Il punto più alto viene chiamato cresta, mentre quello più basso viene chiamato ventre.

Definiamo la lunghezza d'onda λ\displaystyle { \lambda }λ come la distanza tra due creste consecutive:

Onda dal punto vista — Lunghezza d'onda Il punto più alto viene chiamato cresta, mentre quello più basso viene chiamato…

La lunghezza d'onda, dunque, ci dice quanto spazio impiega l'onda per completare un periodo. Più la lunghezza d'onda è piccola e più l'onda apparirà schiacciata:

Onda dal punto vista — Cosa rappresenta la lunghezza d'onda Definiamo la lunghezza d'onda \lambda come la distanza tra due…

Definiamo poi l'ampiezza A\displaystyle { A }A come l'altezza massima dell'oscillazione:

Onda dal punto vista — Ampiezza di un'onda La lunghezza d'onda, dunque, ci dice quanto spazio impiega l'onda per completare…

Siamo ora pronti a studiare la funzione y=f(x−vt)\displaystyle { y = f(x-vt) }y=f(x−vt) che rappresenta la nostra onda.

Si tratta infatti di una funzione cosinusoidale della seguente forma:

y=Acos⁡(k(x−vt))y = A \cos(k(x -vt))y=Acos(k(x−vt))

Dove A\displaystyle { A }A è l'ampiezza, v\displaystyle { v }v è la velocità di fase e k\displaystyle { k }k è un valore che ora dimostreremo essere uguale a 2πlamba\displaystyle { {2 \pi \over lamba} }lamba2π​.

Per farlo, prendiamo due punti sull'onda la cui y\displaystyle { y }y è uguale a 0:\displaystyle { 0: }0:

Onda dal punto vista — Zeri dell'onda Dove A è l'ampiezza, v è la velocità di fase e k è un valore che ora dimostreremo…

Sappiamo che la funzione si ripete uguale a sé stessa con un periodo lungo quanto la lunghezza d'onda e notiamo che questi due punti distano esattamente mezzo periodo:

Onda dal punto vista — Mezzo periodo Per farlo, prendiamo due punti sull'onda la cui y è uguale a 0: Sappiamo che la…

Per cui la distanza tra xf\displaystyle { x_f }xf​ e xi\displaystyle { x_i }xi​ sarà uguale a λ2\displaystyle { {\lambda\over 2} }2λ​, per cui:

xf−xi=λ2x_f - x_i= {\lambda\over 2}xf​−xi​=2λ​

Sappiamo, poi, che a xf\displaystyle { x_f }xf​ e xi\displaystyle { x_i }xi​ la y\displaystyle { y }y è uguale a 0\displaystyle { 0 }0 e sappiamo che:

y=Acos⁡(k(x−vt))y=A\cos(k(x-vt))y=Acos(k(x−vt))

Perciò se la y\displaystyle { y }y è uguale a 0\displaystyle { 0 }0 dobbiamo avere:

Acos⁡(k(xi−vt))=0A\cos(k(x_i-vt))=0Acos(k(xi​−vt))=0
Acos⁡(k(xf−vt))=0A\cos(k(x_f -vt))=0Acos(k(xf​−vt))=0

Siccome A\displaystyle { A }A è diverso da 0,\displaystyle { 0, }0, dobbiamo avere:

cos⁡(k(xi−vt))=0\cos(k(x_i-vt))=0cos(k(xi​−vt))=0
cos⁡(k(xf−vt))=0\cos(k(x_f-vt))=0cos(k(xf​−vt))=0

In particolare, siccome sulla nostra onda xf\displaystyle { x_f }xf​ era lo 0\displaystyle { 0 }0 subito dopo xi,\displaystyle { x_i, }xi​, abbiamo che il coseno è uguale a 0\displaystyle { 0 }0 a k(xi−vt)\displaystyle { k(x_i -vt) }k(xi​−vt) e la prossima volta che diventa di nuovo 0\displaystyle { 0 }0 è a k(xf−vt)\displaystyle { k(x_f -vt) }k(xf​−vt)k(xf−vt)\displaystyle { k(x_f -vt) }k(xf​−vt).

Il coseno ha un nuovo zero esattamente dopo π,\displaystyle { \pi, }π, quindi dobbiamo avere:

k(xf−vt)−k(xi−vt)=πk(x_f-vt)-k(x_i-vt)=\pik(xf​−vt)−k(xi​−vt)=π

Espandendo e semplificando otteniamo:

kxf−kvt−kxi+kvt=πkx_f - kvt -kx_i + kvt = \pikxf​−kvt−kxi​+kvt=π
kxf−kxi=πkx_f - kx_i = \pi kxf​−kxi​=π
k(xf−xi)=πk(x_f-x_i) = \pik(xf​−xi​)=π

Ma avevamo detto prima che xf−xi=λ2,\displaystyle { x_f - x_i ={\lambda \over 2}, }xf​−xi​=2λ​, quindi:

k⋅λ2=πk\cdot {\lambda \over 2}=\pik⋅2λ​=π
k=2πlambdak={2\pi \over lambda}k=lambda2π​

Come volevasi dimostrare.

Perciò la funzione che descrive la nostra onda sarà:

y=Acos⁡(2πλ(x−vt))y=A\cos({2\pi\over \lambda}(x-vt))y=Acos(λ2π​(x−vt))

Adesso, vediamo cosa succede quando la nostra onda si evolve nel tempo:

Come nel caso nell'onda a impulso, vedremo la nostra onda muoversi a destra a velocità v:\displaystyle { v: }v:

Onda dal punto vista — Treno d'onda che si sposta Adesso, vediamo cosa succede quando la nostra onda si evolve nel tempo:…

Definiamo ora il periodo T\displaystyle { T }T come il tempo impiegato dall'onda per percorrere la sua lunghezza d'onda.

Per definizione della velocità, se abbiamo detto che l'onda percorre una distanza λ\displaystyle { \lambda }λ in un tempo T,\displaystyle { T, }T, allora:

v=λTv={\lambda \over T}v=Tλ​

Siccome dopo una lunghezza d'onda l'onda si ripete uguale a sé stessa, se spostiamo l'onda di una lunghezza d'onda, tornerà come prima:

Onda dal punto vista — il periodo spaziale di un'onda è la sua lunghezza d'onda Per definizione della velocità, se abbiamo…

Dunque un periodo sarà anche il tempo che impiega una particella per effettuare un'oscillazione completa.

Adesso che abbiamo introdotto il periodo T,\displaystyle { T, }T, espandiamo l'argomento del coseno nella formula di y:\displaystyle { y: }y:

y=Acos⁡(2πλ(x−vt))y=A\cos({2\pi\over \lambda}(x-vt))y=Acos(λ2π​(x−vt))
y=Acos⁡(2πλx−2πvλt)y=A\cos({2\pi\over \lambda}x - {2\pi v\over \lambda}t)y=Acos(λ2π​x−λ2πv​t)

Adesso però ricordiamoci che v=λT\displaystyle { v={\lambda \over T} }v=Tλ​ e sostituiamolo:

y=Acos⁡(2πλx−2πλTty=A\cos({2\pi\over \lambda}x - {2\pi {\lambda \over T}t}y=Acos(λ2π​x−2πTλ​t
y=Acos⁡(2πλx−2πTt)y=A\cos({2\pi\over\lambda}x - {2\pi\over T}t)y=Acos(λ2π​x−T2π​t)

Ora definiamo la pulsazione ω\displaystyle { \omega }ω proprio come 2πT\displaystyle { {2\pi\over T} }T2π​.

La pulsazione, dunque, mi dice quanto velocemente un singolo punto completa un'oscillazione completa.

Inoltre sapevamo già che k=2πλ,\displaystyle { k={2\pi\over \lambda}, }k=λ2π​, quindi possiamo scrivere la forma finale della nostra funzione:

y=Acos⁡(kx−ωt)y=A\cos(kx -\omega t)y=Acos(kx−ωt)

In aggiunta, potremmo anche avere una fase iniziale ϕ\displaystyle { \phi }ϕ (lettera minuscola greca che si pronuncia "fi"):

Onda dal punto vista — Fase di un'onda Inoltre sapevamo già che k={2\pi\over \lambda}, quindi possiamo scrivere la forma…

Siccome quello che fa è spostare l'onda verso destra, per prenderla in considerazione ci basta sottrarla all'argomento:

y=Acos⁡(kx−ωt−ϕ)y=A\cos(kx-\omega t -\phi)y=Acos(kx−ωt−ϕ)

Infine, spesso risulta più comodo lavorare con il reciproco del periodo T\displaystyle { T }T rispetto al periodo stesso, per questo gli diamo un nome e lo definiamo come la frequenza f\displaystyle { f }f.

Dunque:

f=1Tf={1\over T}f=T1​

La frequenza si misura dunque in s−1,\displaystyle { \text{s}^{-1}, }s−1, ovvero in Hertz, il cui simbolo è Hz.


Onde stazionarie

Se la lunghezza della corda è un multiplo della metà della lunghezza d'onda, si formerà un'onda stazionaria.

In generale dobbiamo quindi avere:

L=nλ2\displaystyle { L = n {\lambda \over 2} }L=n2λ​

Da cui si ottiene:

λ=2Ln\displaystyle { \lambda = {2L \over n} }λ=n2L​

Dove Dove n\displaystyle { n }n rappresenta anche il numero di nodi.

Siccome la velocità si può calcolare come:

v=Tμ\displaystyle { v = \sqrt{T\over \mu} }v=μT​​

Essa non dipende dalla lunghezza della corda. Perciò siccome abbiamo anche:

v=fλ\displaystyle { v = f \lambda }v=fλ

ed abbiamo detto che la velocità deve essere costante, possiamo trovare il valore della frequenza necessaria per ottenere un'onda stazionaria:

f=vλ\displaystyle { f = {v\over \lambda} }f=λv​

Sostituendo per λ\displaystyle { \lambda }λ quello che abbiamo trovato prima:

f=v2Ln\displaystyle { f = {v \over {2L\over n}} }f=n2L​v​

f=nv2L\displaystyle { f = n {v\over 2L} }f=n2Lv​

Siccome la frequenza e la lunghezza d'onda dipendono da n,\displaystyle { n, }n, le chiameremo fn\displaystyle { f_n }fn​ e λn.\displaystyle { \lambda_n . }λn​. Quando n=1\displaystyle { n=1 }n=1 otteniamo la frequenza fondamentale (che sarebbe dunque f1.\displaystyle { f_1. }f1​. )


Battiimenti

Se sommiamo due onde con stessa lunghezza d'onda e fase ma con frequenze diverse, utilizzando le formule di prostaferesi otteniamo:

y=2Acos⁡((w1−w2)t2)cos⁡(2kx−(w1+w2)t2)\displaystyle { y = 2A \cos({(w_1 - w_2)t\over 2})\cos ({2kx - (w_1 + w_2) t\over 2}) }y=2Acos(2(w1​−w2​)t​)cos(22kx−(w1​+w2​)t​)

Per semplificare, studiamo il caso più semplice, ovvero quello in cui Per semplificare, studiamo il caso più semplice, ovvero quello in cui x=0:\displaystyle { x=0: }x=0:

y=2Acos⁡(w1−w22t)cos⁡(w1+w22t)\displaystyle { y= 2A \cos({w_1 - w_2\over 2}t) \cos({w_1 + w_2 \over 2}t) }y=2Acos(2w1​−w2​​t)cos(2w1​+w2​​t)

Siccome w=2πf,\displaystyle { w= 2\pi f, }w=2πf, otteniamo:

y=2Acos⁡(2πf1−f22t)cos⁡(2πf1+f22t)\displaystyle { y = 2A \cos(2\pi {f_1 - f_2 \over 2}t) \cos ({2 \pi {f_1 + f_2 \over 2}}t) }y=2Acos(2π2f1​−f2​​t)cos(2π2f1​+f2​​t)

Ora, se le frequenze delle due onde sono diverse ma molto simili, Ora, se le frequenze delle due onde sono diverse ma molto simili, f1−f22\displaystyle { {f_1 -f_2 \over 2 } }2f1​−f2​​ sarà molto piccolo e dunque il primo coseno varierà molto lentamente. f1+f22\displaystyle { {f_1 + f_2 \over 2} }2f1​+f2​​ è invece, generalmente, un valore normale, dunque varierà molto più velocemente del primo.

Per questo otterremo un'onda del genere:

Battiimenti — Immagine non disponibile al momento Ora, se le frequenze delle due onde sono diverse ma molto simili, Ora, se

Il secondo coseno determina l'onda con l'alta frequenza, mentre il primo coseno va a modificare lentamente l'ampiezza.


Effetto Doppler

Nel 1800 uno scienziato di nome Doppler si accorse che la velocità con cui una sorgente sonora si sta muovendo (se non è ferma) influisce sulla frequenza delle onde emesse.

Possiamo comprendere il perché usando la logica. Se la sorgente fosse ferma


#Onde🎓 4º Scientifico🎓 4º Classico🎓 4º Linguistico
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