Di seguito analizzeremo come effettuare uno studio di funzione.
Avete già incontrato lo studio di funzione qualche anno fa. Vi era stato detto che era formato da 5 steps, vi hanno mostrato i primi 3 e vi hanno detto che più avanti avrete studiato gli ultimi 2. Oggi è il giorno in cui li studierete.
Quello che noi vogliamo fare è disegnare un grafico quantitativo della nostra funzione. Per grafico quantitativo si intende un grafico che non è esatto al 100\%, ma che rende correttamente l'andamento della funzione.
Come anticipato poco fa, lo studio di funzione è formato dai seguenti 5 steps:
Talvolta, all'interno dello step numero 2 viene aggiunto anche lo studio di eventuali simmetrie e periodicità.
Alla fine di ogni passaggio, si ridisegna il grafico precedente modificandolo rispettando le nuove informazioni ottenute.
Nel corso della lezione, porteremo avanti, step per step, lo studio della funzione f(x) = {x^3 -2x + 1\over x+1}
Analizziamo uno per uno ogni step:
Il dominio di una funzione f(x) è l'insieme formato da tutti i numeri reali x tali che f(x) sia ben definita.
Dobbiamo eliminare dal dominio tutti i valori di x che:
Annullano un denominatore. Non possiamo avere un denominatore pari a 0 perché non si può dividere per 0.
Effettuando questi 4 passaggi sarete capaci di trovare il dominio di tutte le funzioni che incontrerete.
Nel nostro esempio, quindi, l'unico problema che possiamo incontrare è che il denominatore sia uguale a 0. Vediamo quando questo succede:
x+1=0
x=-1
Dobbiamo quindi escludere soltando -1 dal dominio. Quindi esso sarà:
D_x = (-\infty; -1) \cup (1; +\infty)
Risulta importante conoscere il segno della funzione. Dunque, andremo a risolvere la disequazione:
f(x) \geq 0
I punti in cui è verificata l'uguaglianza f(x)=0, vengono chiamati gli zeri della funzione e rappresentano le intersezioni della funzione con l'asse x.
Una volta risolta la disequazione f(x)\geq 0 che ci dice quando la funzione è positiva o uguale a 0, non c'è alcun bisogno di risolvere la disequazione f(x) < 0.
Infatti, se una funzione non è maggiore o uguale a 0, vuol dire che deve essere negativa. Quindi ci basterà prendere i punti esclusi dalla disequazione f(x)\geq 0 che abbiamo già risolto.
Ricordatevi, però, di prendere solo i punti appartententi al dominio.
A volte, arrivati a questo punto, si studiano eventuali simmetrie della funzione e periodicità.
Una funzione è detta pari se per ogni x è vero che f(-x)=f(x). In altre parole, una funzione è pari se è simmetrica rispetto all'asse y:
Una funzione è detta dispari se per ogni x è verificato che f(-x) = -f(x). In altre parole, se la funzione è simmetrica rispetto alla retta y=x:
Fate attenzione, al contrario del concetto di numero pari e numero dispari, una funzione che non è pari non deve essere dispari. Infatti, la maggior parte delle funzioni, in realtà, non è nè pari nè dispari.
Alcune funzioni, poi, soprattutto se formate da funzioni trigonometriche, possono essere periodiche.
Nel nostro esempio, quindi, avremo:
{x^3 - 2x + 1\over x+1} \geq 0
Il segno del denominatore è abbastanza semplice da studiare, ma ci conviene fattorizzare il numeratore.
Notiamo che 1 azzera il numeratore, dunque possiamo applicare ruffini ed ottenere:
x^3 - 2x + 1= (x-1) (x^2 + x -1)
Le soluzioni del fattore di secondo grado sono -1+\sqrt{5} \over 2 e -1-\sqrt{5} \over 2 e il coefficiente del termine di secondo grado è positivo, di conseguenza la parabola associata sarà negativa tra le intersezione e positiva altrove.
Da questa fattorizzazione otteniamo quindi già che gli zeri della funzione sono 1, {-1+\sqrt{5}\over 2} e {-1-\sqrt{5}\over 2}.
Per risolvere la disequazione, invece, possiamo tracciare il grafico dei segni:
Dunque avremo f(x)>0 per x< {-1-\sqrt{5}\over 2} \vee -1 < x < {-1+\sqrt{5}\over 2} \vee 1 < x.
Notiamo, poi, che l'intersezione con l'asse y avviene a:
f(0)={0+0+1\over 0+1}= 1
Possiamo quindi indicare in quali aree si troverà la funzione:
Passiamo ora al prossimo step:
Per poter tracciare meglio il grafico qualitativo della funzione, è fondamentale studiare alcuni limiti della funzione e osservare se sono presenti asintoti.
Quali limiti dobbiamo risolvere? Bisogna studiare il limite della funzione quando tende ai punti di inizio e di fine di ogni intervallo del dominio.
Se, ad esempio, il dominio della nostra funzione è il seguente:
D_x = (-\infty ; 0) \cup (0;+\infty)
Studieremo il limite della funzione per x che tende a -\infty, a 0^-, a 0^+ e a +\infty.
Risolvendo questi limiti, scopriremo se la funzione presenta degli asintoti. Gli asintoti possono essere orizzontali (che si cercano facendo il limite per x che tende \pm \infty), verticali (che invece si cercano facendo tendere la x ad un punto finito escluso dal dominio) e obliqui (che si cercano come quelli orizzontali):
Non tutte le funzioni presentano asintoti, ma non sono rari da incontrare.
Continuiamo con il nostro esempio: prenderemo i limiti per x che tende ad +\infty, a -\infty, a -1^- e a -1^+.
Risolviamoli:
\displaystyle \lim_{x\to +\infty} {x^3 - 2x +1 \over x+1} =\displaystyle \lim_{x\to +\infty} x^2 = +\infty
\displaystyle \lim_{x\to -\infty} {x^3 - 2x +1 \over x+1}= \displaystyle \lim_{x\to -\infty} x^2 = +\infty
\displaystyle \lim_{x\to -1^- } {x^3 - 2x +1 \over x+1} = \displaystyle \lim_{x\to -1^-} {2\over x+1} = -\infty
\displaystyle \lim_{x\to -1^+} {x^3 -2x+1 \over x+1} = \displaystyle \lim_{x\to -1^+} = {2 \over x+1} = +\infty
Dunque avremo che x=-1 sarò un asintoto verticale, mentre non avremo asintoti orizzontali nè obliqui.
Possiamo quindi disegnare l'andamento approssimativo della funzione:
Già avendo effettuati questi 3 steps, infatti, dovreste essere capaci di disegnare un grafico qualitativo molto approssimativo della funzione. Spesso, però, risulta utile studiare se sono presenti massimi o minimi locali:
Ci ricordiamo che abbiamo da poco imparato ad usare un nuovo strumento: la derivata. Essa ci dice se la funzione sta aumentando o diminuendo.
Se la derivata è positiva, la funzione sta aumentando, mentre se è negativa sta diminuendo. Dunque sarebbe molto utile studiare il segno della derivata.
Avendo trovato il segno della derivata, potremo tracciare meglio il grafico qualitativo perché sapremo quando sta aumentando e quando sta diminuendo, ma come facciamo a trovare i massimi e i minimi?
Intanto dobbiamo osservare le differenze tra
Il massimo assoluto della funzione è il valore più grande che può assumere. Analogamente, il minimo assoluto è il valore minimo che la funzione può assumere.
Un punto, invece, è un massimo locale se è maggiore sia dei valori immediatamente precedenti che quelli immediatamente successivi. Si tratta invece di un minimo locale se è minore dei valori immeditamente precedenti e immediatamente successivi:
Quali sono più interessanti? Quelli locali o quelli assoluti? Entrambi sono importanti, ma siccome ci possono essere più massimi locali e solo un massimo assoluto, spesso si spende più tempo a studiare i massimi locali.
Come trovare, però, un massimo o un minimo locale?
Affinchè un punto sia un massimo locale, dobbiamo avere che prima di esso la funzione stia aumentando e subito dopo di esso cominci a diminuire. In altre parole, la derivata della funzione prima di esso deve essere positiva e dopo di esso deve essere negativa.
Quando è che una funzione da positiva diventa negativa? Quando passa per 0. I massimi e i minimi locali avvengono quando la derivata è uguale a 0 e cambia segno.
Se da positiva diventa negativa, otteniamo un massimo. Se da negativa diventa positiva, otteniamo un minimo. E se la derivata è positiva, diventa 0 e rimane positiva? In tal caso, otteniamo un punto flesso.
Un punto flesso è detto a tangente orizzontale ascendente se la derivata è positiva, mentre è detto a tangente orizzontale discendente se la derivata è negativa:
Non ci basta quindi sapere quando la derivata è uguale a 0, dobbiamo anche sapere che segno ha prima e dopo, per questo è molto importante studiare il segno della derivata.
Inoltre, potremmo avere un punto in cui la funzione è ben definita, ma la sua derivata no. In tal caso, abbiamo 3 possibilità:
Se la derivata non esiste perchè il limite destro è diverso dal limite sinistro, ma entrambi danno numeri finiti, otteniamo un punto angoloso:
Se il limite destro e sinistro della derivata sono uguali, ma danno +\infty o -\infty, otteniamo un punto flesso a tangente verticale:
Infine, se il limite destro è uguale a +\infty e quello sinistro è pari a -\infty o viceversa, otteniamo una cuspide:
Procediamo con il nostro esempio: per prima cosa troviamo la derivata prima della nostra funzione:
f'(x) = {d\over dx} {x^3 - 2x +1 \over x+1}=
= {({d\over dx}(x^3 - 2x +1)) \cdot (x+1) - (x^3 - 2x + 1) \cdot {d\over dx}(x+1) \over (x+1)^2}=
={2x^3 + 3x^2 -3 \over (x+1)^2}
Il denominatore è sempre maggiore di 0, mentre studiando più approfonditamente il numeratore si può ottenere che esso sarà maggiore di 0 per x maggiore di circa 0.80644.
Dunque, prima è negativa e poi diventa positiva, questo vuol dire che abbiamo un minimo locale per x=0.80644 circa. Oltre ad essere un minimo locale è pure il minimo assoluto? No, perché sappiamo che la nostra funzione tende a -\infty quando x tende a -1^-.
Siccome la derivata ha solo uno zero, non ci saranno altri punti di massimo o minimo locali.
Sapendo, inoltre, che la nostra funzione è monotona decrescente per x< 0.80644 circa per poi diventare monotona crescente, possiamo ridisegnare meglio il grafico:
Abbiamo quasi finito il nostro studio di funzione, ci rimane soltanto da studiare la concavità della nostra funzione:
Oltre al segno della derivata prima, risulta utile studiare anche il segno della derivata seconda, cioè la derivata della derivata. Infatti, esso ci dice che concavità possiede la nostra funzione:
Se in un intervallo la derivata seconda è positiva, la nostra funzione ha concavità verso l'alto (cioè la funzione è convessa) in quell'intervallo.
Se, invece, in un intervallo la derivata seconda è negativa, la funzione ha concavità verso il basso (cioè la funzione è concava) in quell'intervallo.
I punti in cui la concavità cambia da verso l'alto al verso il basso sono i punti di flesso.
Concludiamo quindi il nostro esempio di studio di funzione. Calcoliamo la sua seconda derivata:
f''(x) = {d\over dx} {2x^3 + 3x^2 + 3\over (x+1)^2}=
={2(x^3 + 3x^2 + 3x + 3)\over (x+1)^3}
Possiamo riscrivere x^3 + 3x^2 + 3x + 3 come x^3 + 3x^2 + 3x + 1 +2, che quindi diventa (x+1)^3 +2.
Sostituiamo e risolviamo la disequaizone:
{2(x+1)^3 + 4 \over (x+1)^3} \geq 0
Studiamo prima il segno del denominatore:
2(x+1)^3 +4 \geq 0
(x+1)^3 \geq -2
La radice cubica è un operatore che preserva il segno, dunque possiamo applicarlo su entrambi i lati dell'equazione:
x+1 \geq \sqrt[3]{-2}
x \geq -1 -\sqrt[3]{2}
Per il denominatore, invece, abbiamo:
(x+1)^3 \geq 0
x \geq -1
Possiamo quindi tracciare il grafico dei segni:
La nostra funzione avrà quindi concavità verso l'alto per x< -1 -\sqrt[3]{2} \vee x>-1 e quindi concavità verso il basso per -1-\sqrt[3]{2} < x < -1. L'unico 0 che abbiamo è a x= -1-\sqrt[3]{2}, quindi quello sarà l'unico punto di flesso.
Con queste informazioni, possiamo tracciare il grafico definitivo:
In generale, una volta raccolte tutte queste informazioni, sarete capaci di tracciare un buon grafico quantitativo della funzione.